martedì 28 aprile 2020

È deceduto Alessandro Cocco: L'Annuncio della scomparsa a "Studio Aperto"

È deceduto Alessandro Cocco: L'Annuncio della scomparsa a "Studio Aperto" con annesse molte sequenze di "PROFESSIONE SELFISTA (mi selfo quindi esisto) docudrama diretto e montato da Walter Ciusa.
" Già dagli anni 70, un uomo timido ed introverso, dall'aspetto anonimo ma curato, restituiva alla famiglia italiana una possibilità di riscatto sociale attraverso l'ospitata televisiva. Alessandro Cocco, il maggiore esponente agli angoli della TV analogica, ad ogni comparsata TV ci comunica che la TV è per le famiglie e delle famiglie. E' stato quindi elemento essenziale e rassicurante di quel ceto medio ora messo in crsi dall'avvento della globalizzazione e poi quanti già dai tempi di Corrado e Mike, ma anche "Zelig" e "Uno Mattina", si sono chiesti, ma chi è quello? Mi sembra di averlo visto da qualche parte? Ma chi è pure? La ovvia e immediata risposta: "è 1 di noi, è 1 tra noi!"...

lunedì 19 agosto 2019

I Selfisti Anonimi a "Tu si que vales" ma anche i veri protagonisti di "Professione Selfista"




In realta' i Selfisti Anonimi, citati nel brano vincitore del Festival di Sanremo (Occidentali's Karma), sono 4 tra gli 8 protagonisti di Professione Selfista (mi selfo quindi esisto). E come ho spiegato in un video all'interno di questo blog, e' stata la redazione di "Tu si que vales" a contattarci dopo aver visionato un mio trailer su youtube. Citati quindi da Gabbani, subito dopo e' nata la trasmissione Selfie; in poche parole ci hanno un po' scopiazzato per stare bassi. Poi da poco gira un video in cui molti VIPS si selfano attuando delle tecniche specifiche di autoscatto, come se fosse presente un coach (altra scopiazzatura)...

Il parere della madrina di Professione Selfista: Martina Pascutti

giovedì 24 gennaio 2019

L'incredibile intervista dal Festival di Venezia ad uno dei selfisti piu' conosciuti

Walter Ciusa racconta perche' e' nato PROFESSIONE SELFISTA (mi selfo, quindi esisto)

Una comunità di giovani selfisti, nonchè cacciatori di Vips si sposta in Italia di Festival in Festival; Venezia, Roma, Bologna, le mete preferite. Sono ragazzi giovani e ipertecologizzati. C'è anche un corso con tanto di coach e assistente americano al seguito, per migliorare la tecnica di scatto fotografico. L'obiettivo: postare sulla bacheca di facebook il maggior numero di selfie con i Vips. Qualcuno non disdegna gli autografi, ma solo qualcuno. 2 sono le guide spirituali di questi giovani ragazzi: l'uomo dei Guinness per apparizioni televisive, un certo Alessandro Cocco e un grasso e barbuto signore, che ha mollato l'insegnamento all'università, per darsi al VIP hunting. Costui sembra uscito da un film di Federico Fellini. (A community of selfie-takers and VIPS hunters move around the main Italian Film and Music Festivals: the Venice Film Festival, the Rome Film Festival and the Sanremo Music Festival.They are young people, hyper technologized; there is also a course on "How to take the perfect selfie" and two spiritual guides who act as masters: a man who broke the Guinness World Record of TV appearances, and a fat bearded man who has given up teaching at school to give himself to the VIP hunting and that seems to have come out of a Film by Federico Fellini).

mercoledì 23 gennaio 2019

Trailer ufficiale di Professione Selfista (mi selfo, quindi esisto)

Nessun neologismo è entrato nel linguaggio corrente con la stessa irruenza della parola «selfie». Cosa spinge milioni di persone in tutto il mondo a fotografare ogni momento della propria vita privata e a condividerlo sui social network? È mera ricerca di divertimento? O forse un triste mix di narcisismo e solitudine? Anche perché la volontà di lasciare un segno, fosse pure un autoscatto, è lì da sempre, più forte di qualsiasi rappresentazione, liquida o meno, della società: dietro il selfie si nasconde quella fame di eterno, che da migliaia di anni taglia in due l'anima dell'uomo, lasciandola sospesa tra cielo e terra. Ovviamente il selfie è terra terra. Nel senso che appaga la carne: mi selfo dunque esisto. I risvolti meno conosciuti di una delle pratiche più diffuse e stigmatizzate degli ultimi anni vengono qui esplorati sotto una nuova luce dal filmaker Walter Ciusa, che con l'ausilio di un iPhone, ha seguito la vita di una Community di selfisti. Professione Selfista (mi selfo, quindi esisto) si concentra su una particolare categoria di selfie-addicted, i collezionisti di foto con i vip. Cacciatori seriali di celebrities, organizzati per bande, pronti ad affollare i backstage dei concerti e le passerelle dei festival per raccogliere foto o autografi di chi vedono sulla scena. Figure tra loro molto diverse, sorte ben prima della rivoluzione digitale e sopravvissute ad ogni epoca. Persone in carne ed ossa, che per una volta conoscono la luce dei riflettori: smettono di essere una nota di colore in coda alle notizie importanti e raccontano i loro desideri, le loro esperienze, la loro verità. Non vivono più di luce riflessa; si lasciano finalmente illuminare da uno sguardo che ha l’ambizione di essere originale e senza pregiudizi.