mercoledì 23 gennaio 2019

Trailer ufficiale di Professione Selfista (mi selfo, quindi esisto)

Nessun neologismo è entrato nel linguaggio corrente con la stessa irruenza della parola «selfie». Cosa spinge milioni di persone in tutto il mondo a fotografare ogni momento della propria vita privata e a condividerlo sui social network? È mera ricerca di divertimento? O forse un triste mix di narcisismo e solitudine? Anche perché la volontà di lasciare un segno, fosse pure un autoscatto, è lì da sempre, più forte di qualsiasi rappresentazione, liquida o meno, della società: dietro il selfie si nasconde quella fame di eterno, che da migliaia di anni taglia in due l'anima dell'uomo, lasciandola sospesa tra cielo e terra. Ovviamente il selfie è terra terra. Nel senso che appaga la carne: mi selfo dunque esisto. I risvolti meno conosciuti di una delle pratiche più diffuse e stigmatizzate degli ultimi anni vengono qui esplorati sotto una nuova luce dal filmaker Walter Ciusa, che con l'ausilio di un iPhone, ha seguito la vita di una Community di selfisti. Professione Selfista (mi selfo, quindi esisto) si concentra su una particolare categoria di selfie-addicted, i collezionisti di foto con i vip. Cacciatori seriali di celebrities, organizzati per bande, pronti ad affollare i backstage dei concerti e le passerelle dei festival per raccogliere foto o autografi di chi vedono sulla scena. Figure tra loro molto diverse, sorte ben prima della rivoluzione digitale e sopravvissute ad ogni epoca. Persone in carne ed ossa, che per una volta conoscono la luce dei riflettori: smettono di essere una nota di colore in coda alle notizie importanti e raccontano i loro desideri, le loro esperienze, la loro verità. Non vivono più di luce riflessa; si lasciano finalmente illuminare da uno sguardo che ha l’ambizione di essere originale e senza pregiudizi.

Nessun commento:

Posta un commento